18 aprile 2019

Ambiente naturale, salute e benessere: l’importanza del blue space

Per la maggior parte delle persone una passeggiata lungo un fiume, lungo un sentiero di un bosco o lungo una spiaggia ha un effetto rilassante e piacevole. Sia il green space che il blue space in effetti hanno il potere di rendere le persone più felici. Fino a poco tempo fa, queste nozioni ben note già nel secolo scorso, quando i medici vittoriani prescrivevano l’aria di mare come cura per un assortimento di angosce e disturbi, erano parte del comune sentire. Ora, invece, esistono prove scientifiche che confermano il potere curativo della natura incontaminata. Così lo shinrin-yoku, o il forest bathing per dirla all'inglese, è diventato una pratica diffusa in Giappone per la gestione dello stress e per il mantenimento della propria salute.

Studi condotti sulla bellezza del paesaggio, hanno dimostrato come questo abbia anche effetti straordinariamente benefici per il soggetto e non possa essere semplicemente ridotto a un aspetto superfluo. La percezione di bellezza è, infatti, in grado di influenzare il nostro benessere fisico e psichico quotidiano, generando sensazioni di benessere ed emozioni positive, arrivando anche ad influenzare le nostre condizioni di salute.

Recenti studi realizzati utilizzando avanzate tecniche di visualizzazione dell’attività cerebrale, come la risonanza magnetica funzionale (fMRI), hanno dimostrato come la bellezza stimoli nel nostro cervello alcune aree cerebrali coinvolte nella sensazione di ricompensa e benessere, generando così una risposta biochimica molto simile a quella misurata durante l’innamoramento. Questi risultati testimoniano come il piacere estetico, il desiderio e il benessere siano strettamente interconnessi dal punto di vista neurobiologico.

Un esempio di come l’ambiente influenza il sistema immunitario può essere il famoso studio condotto nel 1984 da Roger Ulrich, un architetto dotato di un grande intuito, il quale dimostrò che i pazienti ricoverati in un reparto di chirurgia del famoso Massachusetts general Hospital di Boston, avevano una diversa ripresa dall’intervento chirurgico a seconda del tipo di vista dalla loro camera di degenza. Quelli che avevano la possibilità di guardare un parco dalla finestra della propria stanza avevano un periodo di convalescenza inferiore rispetto ai degenti la cui finestra dava su un muro di mattoni.

Ma mentre i benefici per la salute dello spazio verde sono ormai ben noti, grazie alle ricerche pionieristiche di Roger Ulrich e dei Kaplan tra gli altri, l’interesse sullo spazio blu, ovvero l'impatto del mare, dei fiumi, dei laghi e persino delle caratteristiche dell’acqua urbana sulla nostra salute e sul nostro benessere si è sviluppato più recentemente.

Sulla costa meridionale del Devon, il professor Michael Depledge e il suo team hanno ripetuto uno dei primi studi di Ulrich, che era stato in grado di dimostrare che i livelli di stress sono abbassati in base alla quantità di verde presente in fotografie di diversi paesaggi mostrate a un gruppo di partecipanti. Nello studio in questione gli autori hanno iniziato a introdurre quantità crescenti di acqua nelle immagini, scoprendo che la gente ha una forte preferenza per una maggiore quantità di acqua nelle immagini, anche e soprattutto in relazione a scene urbane con fontane nelle piazze e canali che attraversano la città. 

Le immagini che avevano spazio verde hanno ricevuto una risposta positiva, come aveva trovato Ulrich, ma le immagini con il verde e il blu hanno ottenuto la risposta più favorevole di tutte.

Tutto questo fa sorgere la domanda: perché? Che cosa ci attrae dell’acqua tanto da migliorare il nostro benessere mentale e persino la nostra salute fisica? Qui ci sono molte possibili interpretazioni. Una delle più interessanti è che gli esseri umani si sono evoluti in intimo contatto con la natura, ed è solo negli ultimi 200 anni che le persone sono state sempre più allontanate dalla natura. Il professor Nicholas J. P. Owens ha suggerito per primo che il grande passo nell’evoluzione umana non è stato necessariamente quando gli ominidi sono usciti dagli alberi e nella savana, ma è stato quando sono arrivati sulla costa e sono stati in grado di accedere a frutti di mare ricchi di acidi grassi omega 3 con effetti molto importanti sulla acuità visiva e sul neurosviluppo infantile.

Da quanto detto si capisce come la presenza dell’acqua rappresenti un elemento estetico prioritario in un paesaggio, soprattutto se in movimento. Nell’architettura del paesaggio è infatti spesso introdotto l’aspetto scenografico dell’acqua, sotto forma di canali, cascate o fontane. L’acqua dal punto di vista percettivo è associata al luccichio. Avendo la priorità di riflettere la luce e la lucentezza è associata psicologicamente alla pulizia e alla freschezza.

L’acqua è quindi divenuta uno dei più importanti elementi fisici ed estetici del paesaggio e punto di riferimento per la psicologia ambientale, per la progettazione del paesaggio a fini turistici e salutistici.

La prova più evidente di un beneficio salutogenico dello spazio blu è per gli ambienti costieri: le persone che vivono più vicino alla costa in Inghilterra riferiscono di una migliore salute generale e - come nel caso dello spazio verde - questo sembra essere maggiore per i soggetti più fragili.

Un team dell'Istituto di Barcellona per la salute globale (ISGlobal), un centro di ricerca sostenuto dalla Fondazione La Caixa, ha intrapreso la prima revisione internazionale di studi quantitativi - 35 in totale - sugli effetti dello spazio blu sulla salute. I loro risultati mostrano che il contatto con lo spazio blu è benefico, in particolare per la salute mentale e il benessere, ma anche in termini di promozione dell'esercizio fisico. Le prove analizzate nel corso di questa revisione dei 35 studi scientifici identificati in letteratura, che è stata pubblicata nell’International Journal of Hygiene and Environmental Health, indicano che le persone che vivono vicino agli spazi blu riportano livelli più elevati di attività fisica. L’evidenza suggerisce anche che l'interazione con lo spazio blu ha un effetto positivo sulla salute mentale, in particolare in termini di riduzione dello stress e di benessere percepito.

Le prove a sostegno di un’associazione tra l’esposizione allo spazio blu e gli effetti positivi sulla salute generale, l’obesità e la salute cardiovascolare sono più deboli. I principali limiti in questi casi sono la relativa scarsità di studi e la mancanza di risultati coerenti. La maggior parte degli studi esaminati sono stati condotti in Paesi ad alto reddito e la maggior parte di essi si è concentrata sull’esposizione a spazi blu situati vicino alle case dei partecipanti. Mireia Gascon, ricercatrice ISGlobal e prima autrice dello studio, spiega che “l’effetto sulla salute dello spazio blu è un argomento di studio emergente, in quanto la maggior parte del lavoro è stato fatto negli ultimi cinque anni”. A suo parere “questi risultati suggeriscono che gli spazi blu all’aperto hanno potenziali benefici per la salute, in particolare in termini di salute mentale, benessere generale e attività fisica”.

Mark Nieuwenhuijsen, coordinatore dello studio e direttore della ISGlobal's Urban Planning, Environment and Health Initiative, considera i risultati come incoraggianti, ma sottolinea che “è necessario lavorare di più perché ci sono stati relativamente pochi studi fino ad oggi e un alto grado di eterogeneità nelle metodologie di ricerca utilizzate”. Nonostante questi limiti, egli ritiene che l’evidenza supporti “la valorizzazione e il recupero degli spazi blu esterni nell’ambiente urbano come una strategia interessante per migliorare la salute e il benessere della popolazione”.

ISGlobal partecipa a BlueHealth, un programma dell’Unione Europea istituito nel 2016 per studiare il rapporto tra spazio blu e salute umana.

 

Prof. Enzo Grossi

Direttore Scientifico

Fondazione VSM di Villa Santa Maria

 

Letture consigliate

  • Costa. M. (2010) Psicologia ambientale e architettonica, Come l’ambiente e l’architettura influenzano la mente e il comportamento. Franco Angeli, Milano
  • Kaplan e Kaplan (1989) The visual environment: Public participation in design and planning. Journal of social Issues, 45, 59-86
  • Roger S. Ulrich, View through a Window May In?uence Recovery from Surgery. Science, New Series, Volume 224, Issue 4647 (Apr. 27, 1984)
  • Antonovsky A. The salutogenic model as a theory to guide health promotion. Health Promot Int. 1996;11:11–8.
  • Wheeler BW, White M, Stahl-Timmins W, Depledge MH. Does living by the coast improve health and wellbeing? Health Place. 2012;18:1198–201.
  • Rook GA. Regulation of the immune system by biodiversity from the natural environment: An ecosystem service essential to health. Proc Natl Acad Sci. 2013;110:18360–7.
  • Mathew White, Amanda Smith, Kelly Humphryes, Sabine Pahl, Deborah Snelling,Michael Depledge. Blue space: The importance of water for preference, affect, and restorativeness ratings of natural and built scenes. Journal of Environmental Psychology 30 (2010) 482- 493
  • Wheeler BW, White M, Stahl-Timmins W, Depledge MH. Does living by the coast improve health and wellbeing? Health Place. 2012 Sep;18(5):1198-201.
  • White MP, Pahl S, Wheeler BW, Depledge MH, Fleming LE. Natural environments and subjective wellbeing: Different types of exposure are associated with different aspects of wellbeing. Health Place. 2017 May;45:77-84.
  • Owens NJ. Sustained UK marine observations. Where have we been? Where are we now? Where are we going? Philos Trans A Math Phys Eng Sci. 2014 Sep 28;372(2025).
  • Gascon, M.; Zijlema, W.; Vert, C.; White, M.P.; Nieuwenhuijsen, M.J. Outdoor blue spaces, human health and well-being: A systematic review of quantitative studies. International Journal of Hygiene and Environmental Health 2017.

Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere informazioni sulla nostra struttura e le nostre attività.