15 dicembre 2023

Cultura e benessere: perché frequentare musei fa bene alla salute

Il ruolo dei musei nella società sta cambiando. In diversi Paesi i musei stanno spostando la propria mission da centri per l'apprendimento e l’educazione a centri per il benessere individuale e sociale.
Questo sta aprendo le porte alla progettazione di esperienze che possono migliorare la vita dei visitatori aiutandoli a migliorare il proprio benessere. Quindi si sta andando da un approccio “object oriented” ad un nuovo approccio “experience oriented”.

I musei si sono, infatti, dimostrati preziosi per promuovere la salute e il benessere in diversi modi: attraverso esperienze sociali positive che riducono l’isolamento, dando opportunità di apprendimento e crescita personale, promuovendo senso di relax e riducendo l’ansia, innescando emozioni positive, migliorando autostima e senso di identità.
In ambito più squisitamente sanitario i musei offrono distrazione positiva dalla routine clinica e permettono più comunicazione tra caregiver e pazienti. Una recente revisione degli studi che si sono occupati di musei e benessere negli ultimi 15 anni mette in evidenza tutta una serie di benefici fisici e mentali della frequentazione museale.

EFFETTO RISTORATIVO

Un primo aspetto riguarda i musei come ambiente ristorativo e rigenerante. Come è noto gli ambienti ristorativi e rigeneranti  possiedono una combinazione di caratteristiche che facilitano il recupero dalla fatica mentale. Le più recenti ricerche scientifiche hanno messo in evidenza  che per alcune persone i musei sono ristorativi almeno quanto gli ambienti naturali.

EFFETTO SULL’ANSIA E IL BENESSERE PSICOLOGICO

Un piccolo studio qualitativo condotto presso il New Walk Museum di Leicester, nel Regno Unito, ha dimostrato che una visita al museo riduce l’ansia e ha un impatto positivo sul benessere, specialmente per i visitatori abituali.
Il primo museo a mettere in pratica questa nuova prospettiva era stato il MOMA di New York, dal 2006, con soggetti affetti da demenza che nel giorno di chiusura partecipavano a visite guidate da un tutor. Uno studio su 37 partecipanti dimostrò un miglioramento significativo del benessere emozionale. A questa sono seguite altre esperienze sempre in pazienti affetti da demenza nel Regno Unito.
I risultati mostrano che gli interventi artistici basati sui musei d'arte sono in grado di migliorare il benessere soggettivo, l'umore e la qualità della vita delle persone affette da demenza.

VISITE MUSEALI NELL’AMBITO DEL ART PRESCRIBING

In diversi paesi, tra cui il Canada, il medico può prescrivere la frequentazione museale come fosse un trattamento farmacologico.
Nel 2018  fu raggiunto un accordo  tra il Museo delle Belle Arti di Montreal e un’associazione dei Medici Francofoni Canadesi per usare le visite museali come presidio terapeutico. Questa iniziativa aveva come obiettivo quello di consentire ai pazienti e ai loro familiari e badanti di godere dei benefici dell'arte sulla salute.
L'Arts on Prescription viene utilizzato da circa due decenni nel Regno Unito come parte di schemi più ampi di social prescribing. Le persone che si presentano al medico di base con problemi non medici (ad esempio, isolamento sociale o solitudine, come accade nel 20-30% di tutte le visite mediche nel Regno Unito) o che necessitano di un ulteriore supporto psicosociale per la loro salute possono essere indirizzate a un cosiddetto “link worker”. I link worker mettono in contatto i pazienti con le attività della comunità, comprese le attività artistiche partecipative. Valutazioni locali in diverse regioni hanno dimostrato benefici per la salute mentale, il dolore cronico, la gestione di patologie complesse e a lungo termine, il sostegno sociale e il benessere.

EFFETTI SULLE FUNZIONI FISIOLOGICHE

Nel 2017 uno studio italiano da parte del gruppo di educazione e di cardiologia della Sapienza di Roma ha messo in evidenza i benefici della visita museale sul sistema cardiovascolare.
I risultati sulla pressione arteriosa hanno mostrato una riduzione significativa e analoghi risultati sono stati ottenuti sulla frequenza cardiaca. Gli autori hanno concluso che le visite ai musei possono avere effetti benefici sulla salute e che l'arte figurativa può ridurre la pressione sanguigna sistolica.

EFFETTI SUL BENESSERE PSICOLOGICO

Se è vero che le singole visite museali aumentano il benessere, ci dovremmo aspettare che chi in un anno visita spesso i musei debba avere uno stato di benessere superiore rispetto a chi non frequenta. È quello che abbiamo indagato in questo studio condotto dal mio gruppo su 1.500 cittadini Italiani selezionati da Doxa.
In chi frequenta musei più di 10  volte in un anno si è registrato un forte guadagno del benessere mentre chi non va mai al museo ha mostrato un indice di benessere sotto la media. Quest’ultima è un’evidenza suggestiva di rapporto causa effetto, peraltro molto difficile da stabilire in studi osservazionali.

STUDI DI MORTALITÀ

L’end point finale di tutto questo è la longevità. Questo aspetto è stato affrontato dal  gruppo svedese di Bygren in uno studio longitudinale con un follow up di 15 anni che ha indagato la associazione tra partecipazione culturale e sopravvivenza. Tra le varie attività culturali, quella legata ai musei si è associata, quando assente, al più elevato eccesso di mortalità.
Considerato tutto questo, perché non approfittare delle vacanze di Natale per fare un salto al museo?

Prof. Enzo Grossi

Direttore Scientifico

Villa Santa Maria


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