08 novembre 2021

Epilessia: come affrontare la malattia e superare i pregiudizi

Negli Stati Uniti novembre è tradizionalmente il mese della consapevolezza sull’epilessia. Associazioni e Centri di ricerca si mobilitano per promuovere la conoscenza di questa patologia e superare lo stigma che caratterizza una malattia che ancora oggi viene osservata con pregiudizi.
Approfittiamo anche noi di questa campagna per fare il punto sulla situazione nel nostro Paese.
L’epilessia è una malattia cronica che si manifesta per crisi. Interessa circa l’1% della popolazione, per cui si stima che in Italia interessi dalle 500 alle 600 mila persone.
L’epilessia è una delle più antiche malattie registrate nella storia della Medicina. Fino alla metà del secolo scorso era considerata una patologia incurabile. Poi, i progressi della ricerca scientifica e della clinica hanno dimostrato che nella maggior parte dei casi di tratta di una malattia curabile, in presenza della quale è generalmente possibile condurre una vita del tutto normale.
Ciò detto, c’è una percentuale di pazienti compresa tra il 20 e il 30% che sviluppa un’epilessia farmacoresistente, che non risponde alla terapia farmacologica condotta in maniera corretta. A differenza di quanto si potrebbe immaginare, la quota di pazienti farmacoresistenti non è diminuita nel corso degli ultimi anni, malgrado la ricerca in ambito farmacologico e la disponibilità di decine di medicinali anti epilettici.
Questa condizione, che interessa sia gli adulti sia i pazienti più giovani, rappresenta una sfida soprattutto in età pediatrica. Il rischio, infatti, è che questa finisca per compromettere lo sviluppo ottimale del bambino.
Per affrontarlo le alternative sono sostanzialmente tre: la chirurgia resettiva della zona epilettogena, la dieta chetogenica e la neuromodulazione o stimolazione vagale.
Quest’ultima tecnica si fonda sull’utilizzo di un apparecchio VNS (Vagal Nerve Stimulation, stimolazione del nervo vagale), un elettrocatetere che viene impiantato sul nervo vago di sinistra a livello del suo decorso lungo il collo, e che viene alimentato e controllato tramite un device impiantato sottocute nella regione sottoclaveare sinistra. Parte integrante dell’attività dell’ambulatorio di Epilettologia attivo a Villa Santa Maria è proprio lo studio di pazienti con farmacoresistenza per la selezione di quei soggetti che possono avere beneficio dalla neuromodulazione.

Dottor Daniele Grioni
Responsabile Ambulatorio di Epilettologia e Neuromodulazione
Villa Santa Maria


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