21 agosto 2023

La partecipazione culturale migliora il benessere fisico e psicologico. E per le donne il beneficio è anche più grande che per gli uomini

Le donne che hanno alti livelli di partecipazione culturale registrano un miglioramento del proprio benessere fisico e psicologico molto più consistente di quanto non facciano gli uomini che si dedicano alle medesime attività. Questo consente di ridurre notevolmente il divario di genere in termini di well-being, che nei Paesi sviluppati e industrializzati è normalmente a favore degli uomini. Pur vivendo generalmente più a lungo, le donne hanno infatti livelli di benessere fisico e psicologico mediamente più bassi di quelli dei maschi.

Sono questi i risultati dello studio condotto dalla Fondazione VSM di Villa Santa Maria in collaborazione con lUniversità IULM di Milano e la Libera Università di Bolzano, i cui risultati sono stati illustrati nellarticolo Cultural participation as a balancing factor in the gender-related psychological well-being gap: an exploratory study on the Italian population, appena pubblicato dalla rivista scientifica internazionale Journal of Sex- and Gender-Specific Medicine.

Lo studio si basa su un'indagine che è stata condotta nel 2018 coinvolgendo un campione statisticamente rappresentativo della popolazione italiana (1.504 adulti). Le informazioni raccolte attraverso i questionari sottoposti ai partecipanti riguardavano letà, il reddito, loccupazione, le condizioni socio-demografiche, il loro stato di salute, il loro livello di partecipazione culturale e una serie di altri dettagli utili a tracciare un profilo accurato, che consentisse di valutare le condizioni di benessere di uomini e donne anche rispetto alla loro età.

Ciò che è emerso è che rispetto agli uomini una maggiore percentuale di donne presenta una condizione di malessere fisico e psicologico come risultato di una combinazione di fattori ambientali e biologici. Questa condizione di disagio può, però, trarre grande beneficio dallattività culturale, i cui effetti positivi sono notevolmente più alti per le prime.

Diverse le possibili interpretazioni del fenomeno. Da un lato esiste una spiegazione del malessere associata al ruolo sociale della donna, che è cambiato negli ultimi quarant'anni, in base al quale la crescente quantità e qualità dei compiti (ad esempio, lavoro, sfera sociale e del tempo libero, famiglia) può spingere le donne verso lo stress e la depressione.

Dallaltro lato la donna sarebbe più sensibile agli stimoli estetici. Diversi studi hanno sottolineato come il cervello maschile e quello femminile siano diversi in termini di organizzazione dell'attività cognitiva, scoprendo che entrambi gli emisferi sono coinvolti nelle donne quando giudicano uno stimolo come bello, mentre solo l'emisfero destro è coinvolto negli uomini in occasioni corrispondenti. Il fatto che entrambi gli emisferi femminili siano interessati agli stimoli legati alla bellezza dell'esperienza culturale potrebbe essere la ragione alla base del maggiore effetto sul benessere soggettivo, data l'intensità delle aree cerebrali coinvolte sia dal punto di vista cognitivo sia emotivo rispetto a quanto avviene negli uomini.

Infine, potrebbe giocare un ruolo la maggiore propensione del genere femminile allinterazione sociale. La partecipazione culturale è, infatti, un'attività svolta principalmente insieme ad altre persone, e la condivisione di emozioni grazie ai neuroni specchio aumenta significativamente l'effetto potenziale dell'esperienza di bellezza.

“Lindagine ha messo in evidenza che a influenzare il fenomeno sono anche variabili come il livello di istruzione, letà e l’occupazione, ma il genere è sicuramente una delle più rilevanti”, conferma il professor Enzo Grossi, Direttore scientifico della Fondazione VSM di Villa Santa Maria, che da anni studia anche limpatto che lesposizione allarte e la partecipazione culturale hanno sul benessere di bambini e adolescenti con autismo e disturbi neuropsichiatrici. “Laltro aspetto che emerge chiaramente è che la partecipazione ad attività culturali ha un impatto molto positivo sullo stato di benessere fisico e psicologico delle persone, con benefici più significativi sulle donne”.


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