18 febbraio 2021

Prodotti anti-Covid. Villa Santa Maria testa la sicurezza e tollerabilità del Taffix

L’ingresso attraverso la mucosa nasale è uno dei principali meccanismi di diffusione dell’infezione del SARS-CoV-2, il virus che causa la malattia da coronavirus COVID-19. È sulla base di questa considerazione che, nel corso dell’ultimo anno, sono stati sviluppati a livello internazionale una serie di prodotti e coadiuvanti utili nella battaglia contro il Coronavirus.

Tra questi c’è anche il Taffix, uno spray nasale sviluppato dagli esperti dell’Università di Haifa, in Israele, che è attualmente in vendita come prodotto in grado di prevenire il contagio da agenti patogeni per via nasale. La sua “è una formulazione di per sé piuttosto semplice, a base di un principio attivo utilizzato in colliri o altri preparati medicali, e acido citrico, contenuto nel succo di limone”, ha spiegato Giovanni Maga, direttore dell’Istituto di genetica molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR-IGM), aggiungendo che “in base allo stato attuale delle conoscenze il presidio potrebbe essere valido”.

L’ingrediente principale del Taffix è un derivato della cellulosa che, una volta raggiunta la mucosa nasale, può creare una pellicola di alcuni micron che impedisce ai virus di attaccarsi ai recettori attraverso cui avviene la penetrazione virale nelle cellule. Inoltre, il Taffix crea un microambiente acido a pH 3,5,  che rimane stabile anche per 5 ore. Ed è stato dimostrato che un microambiente acido nel naso impedisce ai virus respiratori come quello dell’influenza A/H1N1 e ai rinovirus, oltre che al SARS-C0V-2, di infettare le cellule. 

Partendo da queste premesse e dalla constatazione che non esistevano studi sistematici sulla tollerabilità locale del prodotto, per il quale non sono comunque state registrate segnalazioni di eventi avversi nella sorveglianza post-marketing, Villa Santa Maria ha voluto dare il proprio contributo in termini di ricerca scientifica verificando il profilo di sicurezza e tollerabilità del Taffix negli adulti italiani sani. 

A questo scopo ha condotto uno studio che ha coinvolto dieci soggetti appartenenti allo staff del Centro (cinque uomini e cinque donne nella fascia di età 23-71 anni) e che è stato supervisionato dal professor Enzo Grossi, Direttore scientifico, e dal dottor Vittorio Terruzzi, Direttore sanitario.

Il protocollo ha previsto la somministrazione dello spray nasale in ciascuna narice tre volte al giorno per tre giorni consecutivi. Nelle ore successive a ciascuna somministrazione ogni soggetto ha dovuto compilare un modulo con una lista di controllo comprendente i seguenti possibili effetti collaterali: sensazione di bruciore nasale, secrezione nasale, fastidio nasale, prurito nasale, lacrimazione, congestione nasale, tosse da inalazione.

La gravità degli effetti collaterali è stata valutata con una scala Lickert a 4 punti da 0 = Assente a 3 = grave o di lunga durata.

Lo studio, che sarà oggetto di una pubblicazione scientifica firmata dalla Fondazione VSM di Villa Santa Maria, verrà reso noto nei dettagli una volta pubblicato. Possiamo comunque anticipare che il risultato finale è stato positivo. Il prodotto Taffix ha, infatti, dimostrato di avere una buona tollerabilità, proponendosi pertanto come coadiuvante adatto per i soggetti desiderosi di proteggersi dall’infezione da SARS-CoV-2.


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