12 maggio 2023

Tra genio e follia: la storia del dottor Semmelweis, il medico che cambiò il volto della medicina intuendo l’importanza del lavaggio delle mani

Lo scorso 5 maggio si è celebrata la Giornata Mondiale per l’igiene delle mani, lanciata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per ricordare che questa procedura semplice, veloce e a basso costo può contribuire a salvare milioni di vite ogni anno. La scoperta dell’importanza del lavaggio delle mani in ambito medico e sanitario risale alla prima metà dell’Ottocento ed è legata alla figura di Ignác Fülöp Semmelweis, un medico ungherese che di fatto ha rivoluzionato il campo dell'igiene ospedaliera.

Il dottor Semmelweis nacque a Buda, in Ungheria, nel 1818. Dopo aver studiato medicina all'Università di Vienna, iniziò a lavorare presso il dipartimento di ostetricia dell'Ospedale Generale della capitale austriaca. In quel periodo, le infezioni post-partum, note anche come febbre puerperale, erano una delle principali cause di mortalità tra le donne che avevano appena partorito.


All’epoca la credenza era che la causa risiedesse nei “cattivi odori” provenienti dall’obitorio poco distante. Semmelweis notò che la mortalità per febbre puerperale era significativamente più alta tra le donne che avevano partorito nelle sale operatorie gestite dai medici rispetto a quelle che avevano partorito nelle sale operatorie gestite dalle ostetriche. Inizialmente, Semmelweis non riuscì a comprendere la causa di questa differenza, ma decise di approfondire le sue indagini.


Dopo aver esaminato attentamente le procedure utilizzate dai medici e dalle ostetriche, Semmelweis notò una differenza fondamentale: i medici spesso facevano l'autopsia dei cadaveri e poi passavano direttamente a far partorire le donne senza lavarsi le mani. Dall’altra parte, le ostetriche non eseguivano autopsie e avevano abitudini più igieniche.
Sospettando quindi che il contagio avvenisse “di mano in mano” e non tramite i cattivi odori, Semmelweis introdusse una nuova regola e ordinò ai colleghi di lavare per bene mani e strumenti con una soluzione di cloruro di calce prima di far partorire le donne.


I risultati furono sorprendenti: la mortalità per febbre puerperale scese drasticamente, passando dall’11,4% all’1% nelle sale operatorie gestite dai medici e questo gli valse l’appellativo di “salvatore delle mamme”.
Nonostante i risultati, i colleghi di Semmelweis furono scettici riguardo alla sua teoria e molti rifiutarono di adottare le sue pratiche igieniche. Semmelweis cercò di diffondere la sua scoperta scrivendo una serie di articoli e pubblicando un libro, ma la sua teoria fu ignorata dalla maggior parte dei medici dell'epoca.
I risultati ottenuti da Semmelweis non furono tollerati dai suoi colleghi e da tutta la comunità scientifica che si scagliò contro di lui. Venne licenziato dall’ospedale e finì per cadere in rovina. Morì nel 1865 in un ospedale psichiatrico all’età di soli 47 anni.
Inevitabilmente nel reparto di maternità il tasso di mortalità risalì e ci vollero anni affinché le sue intuizioni venissero accettate dal mondo scientifico e dai governi.


Solo i lavori di Louis Pasteur nel 1879 e di Joseph Lister nel 1883 avrebbero dimostrato la grandezza delle intuizioni di Semmelweis.
Nel 1894 la città di Budapest mise fine a uno dei più grandi esempi di pregiudizio nei confronti di un uomo geniale: gli eresse un monumento tombale e poi, nel 1906, una statua, che successivamente sarebbe stata collocata davanti all’ospedale San Rocco. Infine, gli intitolò la Clinica Ostetrica dell’Università.
La scoperta di Semmelweis ha avuto un impatto significativo sulla medicina moderna e ha contribuito a salvare milioni di vite.
Oggi, il lavaggio delle mani è considerato una pratica fondamentale per proteggere la salute delle persone in ogni tipo di contesto, a partire da quello sanitario.


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